Camera ipobarica: una rivoluzione legale e tecnologica
Da non confondere con la camera iperbarica, la tenda ipobarica è uno strumento che in pratica simula l’ipossia, cioè la mancanza di ossigeno che di solito si ottiene in altura, in montagna.
La camera ipobarica, consentita dalla Wada, l’agenzia mondiale contro il doping nello sport, ora diventa legale anche in Italia.
Una nuova pubblicazione in Gazzetta Ufficiale fa infatti decadere la legge penale 376/2000, che vietava l’uso della camera ipobarica agli atleti nostrani, sia su suolo italiano che all’estero.
Cade quindi un divieto storico che per certi versi vedeva l’Italia “penalizzata” rispetto ad altri Paesi europei dove l’utilizzo di questa tecnologia era già consentito e dove gli atleti più forti del mondo, la utilizzavano da tempo.
Cos’è una Camera Ipobarica?
Una camera ipobarica, o ipossica, è un ambiente chiuso progettato per simulare condizioni di altitudine elevata o ridotta pressione atmosferica. Questa tecnologia è stata originariamente sviluppata per la ricerca scientifica e per il trattamento di condizioni mediche come il mal di montagna. Tuttavia, negli ultimi decenni, le camere ipobariche sono diventate sempre più popolari anche nell’ambito sportivo per migliorare le prestazioni degli atleti e accelerare il recupero da lesioni.
Come Funziona
Come anticipato, all’interno di una camera ipobarica la pressione atmosferica viene ridotta per simulare l’effetto dell’altitudine elevata. Questo porta a una riduzione della pressione barometrica e quindi anche della pressione parziale dell’ossigeno che comporta una riduzione della saturazione arteriosa creando quindi una situazione di ipossia. In questo modo si stimolano nel corpo degli adattamenti che migliorano la capacità di trasporto dell’ossigeno dovuto a una riduzione del volume plasmatico, a delle modificazioni enzimatiche periferiche, al miglioramento dell’equilibrio acido-base ma soprattutto all’aumento della produzione di globuli rossi, le cellule adibite al trasporto dell’ossigeno.
L’uso della camera ipobarica aumenta infatti l’eritropoietina, che è l’ormone incaricato di produrre i globuli rossi (il famoso EPO di cui si parlò molto nel ciclismo degli anni ’90 e 2000).
Questi adattamenti fisiologici permettono di migliorare l’ossigenazione muscolare, aumentare la resistenza e accelerare il recupero favorendo un possibile incremento delle prestazioni sportive.
Perché non è più considerata doping?
A differenza delle sostanze proibite, l’ipossia è uno stimolo fisiologico naturale che può essere indotto anche in ambienti naturali ad alta quota. Inoltre la regolamentazione sportiva ha stabilito linee guida chiare sull’uso legale delle camere ipobariche, in particolar modo la supervisione medica prima e dopo l’utilizzo di camera ipobarica e tenda ipossica.
Differenza tra camera ipobarica e camera iperbarica
È importante non fare confusione tra camera ipobarica e camera iperbarica. Si tratta infatti di due tecnologie distinte con scopi e funzioni differenti. Sebbene entrambe coinvolgano la manipolazione dell’ambiente atmosferico, le loro applicazioni e gli effetti sul corpo sono diversi.
La camera ipobarica simula condizioni di altitudine elevata o ridotta pressione atmosferica, riducendo la concentrazione di ossigeno nell’aria per stimolare adattamenti fisiologici che migliorano le prestazioni atletiche. Al contrario, la camera iperbarica aumenta la pressione dell’ossigeno a livelli superiori a quelli atmosferici normali, promuovendo una maggiore concentrazione di ossigeno nel sangue e nei tessuti per favorire il recupero da lesioni e migliorare il benessere generale.
Le differenze sostanziali tra le due tecnologie implicano che non possono essere utilizzate in modo intercambiabile, pertanto è fondamentale comprendere chiaramente le distinzioni tra camera ipobarica e camera iperbarica e utilizzarle in base alle esigenze specifiche di preparazione atletica o recupero fisico.
Differenza tra camera ipobarica e tenda ipossica
Liberalizzando l’uso della camera ipobarica, si include implicitamente l’utilizzo della più comune, ed economica, tenda ipossica.
La tenda ipossica, come indica il nome stesso, opera riducendo la quantità di ossigeno disponibile nell’aria, senza manipolare la pressione atmosferica circostante.
Essa è costituita da un macchinario, chiamato generatore ipossico, che aspira l’aria dall’ambiente, ne riduce il contenuto di ossigeno fino ai livelli desiderati, e soffia l’aria ipossica nella tenda attraverso un tubicino, di diametro variabile ma in genere non superiore ai 2-3 cm.
All’interno della tenda, gli atleti respirano così un’aria con una percentuale inferiore di ossigeno rispetto all’aria a livello del mare, creando un ambiente di ipossia normobarica. Questo approccio offre un modo pratico e più accessibile per sperimentare gli effetti dell’allenamento in altitudine, senza la necessità di una struttura permanente o di complessi dispositivi di controllo.
E’ giusto sottolineare uno svantaggio dell’utilizzo del generatore ipossico: la rumorosità, solitamente compresa fra i 60 e 70 dB.
D’altra parte, la camera ipobarica agisce modificando direttamente la pressione atmosferica all’interno dell’ambiente di allenamento. Questo significa che la pressione dell’aria all’interno della camera viene ridotta per simulare le condizioni di altitudine, generando un ambiente di ipossia ipobarica. Questo metodo offre un controllo più preciso sull’ambiente di allenamento, consentendo agli atleti di regolare la pressione dell’aria per simulare altitudini specifiche. Tuttavia, questa maggiore precisione e controllo spesso comporta un costo più elevato e la necessità di una struttura più robusta e permanente.
Dormire o allenarsi
Queste tecnologie possono essere utilizzate sia in fase di allenamento che di riposo.
L’allenamento ipossico intermittente ha dimostrato miglioramenti nei valori di VO2max e di VO2Lt (Czuba et al., 2011), e un miglioramento sia dei sistemi energetici aerobici e anaerobici (Meewsen et al, 2001).
Allo stesso modo sono ben noti i benefici del dormire in situazioni di ipossia ma di allenarsi in condizioni normobariche. La metodica del LHTL (Live High Train Low, vivi in alto e allenati in basso) è infatti stata più volte implementata nei programmi di preparazione di atleti olimpici di successo di varie discipline (Girard et al., 2023).
Si hanno quindi differenti possibili scenari nella combinazione di questi due aspetti che vanno gestiti in base alle caratteristiche degli atleti, degli obiettivi, e ovviamente a seconda della strumentazione disponibile e del luogo in cui ci si trova.
La Supervisione Medica nell’Utilizzo delle Camere Ipobariche: Chi può Garantire una Pratica Sicura ed Efficace?
Come detto inizialmente, una delle condizioni alle quali è stata approvata la legalizzazione dell’uso delle camere ipobariche è la necessità di una supervisione medica che ne è quindi una questione cruciale.
Quali medici sono effettivamente in grado di fornire tale assistenza?
Idealmente, dovrebbero essere coinvolti medici specializzati in medicina dello sport o in fisiologia dell’esercizio, in quanto possiedono una comprensione approfondita degli adattamenti fisiologici legati all’allenamento in altitudine e alle variazioni della pressione atmosferica.
Inoltre, la collaborazione con esperti in medicina dello sport offre ulteriori vantaggi, come la valutazione della condizione fisica generale dell’atleta, la pianificazione di protocolli di allenamento personalizzati e il monitoraggio dei parametri fisiologici durante le sessioni in camera ipobarica.
Al di là delle competenze mediche specifiche, è importante che il medico responsabile della supervisione dell’utilizzo delle camere ipobariche abbia familiarità con le normative sportive e antidoping per garantire la conformità con le regole e i regolamenti in vigore.
Il fai da te o “l’ho sentito dire da quell’ex professionista che…” sono modalità non solo illegali, ma pericolose per la salute.
Accesso alle camere ipobariche: considerazioni delle opzioni disponibili
Un aspetto da considerare riguarda l’accesso alla strumentazione necessaria: dove e come acquistare l’attrezzatura adeguata fra le tipologie di camere ipobariche disponibili sul mercato?
Inizialmente si potrebbe essere tentati dal cercare soluzioni più economiche o di facile accesso, come tende in plastica o dispositivi portatili. Tuttavia è fondamentale valutare attentamente la qualità e l’affidabilità di tali opzioni, considerando che la sicurezza e l’efficacia dell’esperienza in camera ipobarica dipendono anche dalla qualità dell’attrezzatura utilizzata.
Inoltre come menzionato in precedenza, l’aspetto della rumorosità dei generatori ipossici è un aspetto non indifferente e da non sottovalutare.
Pertanto, gli atleti ciclisti che sono incuriositi e tentati dall’utilizzo di queste tecnologie, devono valutare attentamente le opzioni disponibili, tenendo conto delle proprie esigenze, del budget a disposizione e della qualità dell’esperienza desiderata.
Conclusioni
La legalizzazione dell’utilizzo della camera ipobarica difficilmente sarà motivazione di un’eventuale rinascita del ciclismo italiano professionistico, ma senza dubbio mette fine alle polemiche e crea una situazione di equità di trattamento degli atleti italiani con quelli delle altre nazioni.
Il rischio è però anche quello di creare un nuovo “abuso” da parte dei ciclisti amatoriali in cerca di emulare il più possibile l’allenamento di atleti con capacità, caratteristiche ed esigenze ben diverse.
Di tutti gli aspetti che possono influenzare la pratica del ciclismo, il ricordo alla camera ipobarica è probabilmente secondario a molti altri fattori legati alle metodiche di allenamento, alla nutrizione, alla gestione degli impegni ecc…
In ogni modo è essenziale cercare consulenza da professionisti qualificati e fare ricerche approfondite prima di procedere con l’acquisto o l’utilizzo di qualsiasi attrezzatura per camere ipobariche, al fine di garantire una pratica sicura, efficace e conforme alle normative sportive.
Bibliografia
- Olivier Girard, Benjamin D. Levine, Robert F. Chapman, Randall Wilber (2023). “Living High-Training Low” for Olympic Medal Performance: What Have We Learned 25 Years After Implementation? Int J Sports Physiol Perform.; 18(6):563-572
- Milosz Czuba, Zbigniew Waskiewicz, Adam Zajac, Stanislaw Poprzecki, Jaroslaw Cholewa, Robert Roczniok (2011). The Effects of Intermittent Hypoxic Training on Aerobic Capacity and Endurance Performance in Cyclists. J Sports Sci Med.; 10(1): 175–183
- Meeuwsen T, Hendriksen IJ, Holewijn M. Training-induced increases in sea-level performance are enhanced by acute intermittent hypobaric hypoxia. Eur J Appl Physiol. 2001 Apr;84(4):283-90. doi: 10.1007/s004210000363. PMID: 11374111.