Episodio 34: Il metodo norvegese
Le recenti performance stratosferiche di alcuni atleti norvegesi come Jacob Ingebrigstein e Kristian Blummenfelt hanno attirato l’attenzione sui loro metodi di allenamento che stanno aprendo la via a nuovi studi e prospettive.
Hai voluto la bicicletta?..
Si parla sempre più spesso di metodo norvegese nel mondo dell’allenamento del ciclismo.
E’ ironico che si tratti di una metodica derivante però dall’atletica e dal triathlon, portata in evidenza dalle prestazioni stratosferiche di alcuni atleti.
Si tratta di un metodo basato sempre sull’utilizzo delle classiche tre zone di intensità, ma sfruttando la misurazione del lattato intra allenamento per ottimizzare gli sforzi e cercare di accumulare più volume possibile in prossimità all’intensità di soglia.
Ma quali vantaggi e svantaggi può avere? La sua effettiva utilità nelle discipline del ciclismo è ancora in fase di studio. Quanto può valere la pena cercare di applicarlo in una programmazione di allenamento? E in quali situazione conviene farlo?
Si tratta infatti di un metodo molto complicato, impegnativo e anche costoso da eseguire!
Ovviamente diciamo anche la nostra, spiegando quali siano i concetti fondamentali da acquisire da questa teoria.
Puoi ascoltare il podcast in formato audio su:
o direttamente qui in formato video:
BIBLIOGRAFIA
- Casado, Arturo & Foster, Carl & Bakken, Marius & Tjelta, Leif. (2023). Does Lactate-Guided Threshold Interval Training within a High-Volume Low-Intensity Approach Represent the “Next Step” in the Evolution of Distance Running Training?. International Journal of Environmental Research and Public Health. 20. 3782. 10.3390/ijerph20053782.
- Tjelta, L.I. (2019). Three Norwegian Brothers All European 1500 m Champions: What Is the Secret? Int. J. Sport. Sci. Coach.; 14, 694–700.
- Casado, A., Hanley, B., Santos-Concejero, J., Ruiz-Pérez, L.M. (2021). World-Class Long-Distance Running Performances Are Best Predicted by Volume of Easy Runs and Deliberate Practice of Short-Interval and Tempo Runs. J. Strength Cond. Res.; 35, 2525–2531.